Ultima modifica: 21 Maggio 2019

sit in sotto il MIUR

Mercoledi 22 Maggio tutti/e al MIUR – V.le Trastevere – ore 16.00

MERCOLEDI’ 22 SIT IN SOTTO IL MIUR, h. 16.00: Cancellare
immediatamente l’ignobile provvedimento contro Rosa Maria Dell’Aria

Rosa Maria in classe subito, accompagnata dalle scuse pubbliche ministeriali

Promosso da: Piero Bernocchi (portavoce nazionale COBAS) – Stefano d’Errico
(segretario nazionale UNICOBAS) – Marcello Pacifico (presidente nazionale
ANIEF) – Anna Angelucci (presidente Ass.Naz. Per la Scuola della Repubblica)
– Marina Boscaino (portavoce nazionale LIP scuola) – Rossella Latempa
(Insegnanti estensori Appello Scuola Pubblica) – Francesco Marola (ASSUR) –
Renata Puleo (No Invalsi) – Roberto Villani (Autoconvocati della scuola)

Rosa Maria Dell’Aria, collega dell’istituto Vittorio Emanuele III di
Palermo, è stata colpita, come oramai è ben noto, da un odioso,
arbitrario e
intollerabile provvedimento repressivo – con la sospensione dal lavoro di 15
giorni e interruzione dello stipendio – per aver interpretato il suo ruolo
didattico, consentendo ai propri studenti di svolgere, senza alcuna censura,
una ricerca storica sulle ignobili leggi razziali mussoliniane del 1938, che
prevedeva – nella libera espressione degli studenti – anche alcuni richiami
al nostro presente. Meno noti, però, sono alcuni passaggi che hanno portato
allo sciagurato provvedimento dell’Ufficio scolastico provinciale
palermitano. Il 28 gennaio scorso, sul profilo di Claudio Perconte, che
scrive per siti di estrema destra come “Vox” e “Primato nazionale”
(sodale
di Casa Pound), era comparso un tweet, indirizzato al ministro
all’Istruzione Marco Bussetti: “Salvini-Conte-Di Maio? Come il Reich di
Hitler, peggio dei nazisti. Succede all’Iti Vittorio Emanuele III di
Palermo, dove una prof per la Giornata della memoria ha obbligato dei
quattordicenni a dire che Salvini è come Hitler perché stermina i migranti.
Al Miur hanno qualcosa da dire?”. A seguire, il giorno dopo è avvenuta la
cosa più grave: la sottosegretaria leghista ai Beni culturali Lucia
Borgonzoni ha raccolto il messaggio intervenendo così su Facebook: “Se è
accaduto realmente, andrebbe cacciato con ignominia un prof del genere e
interdetto a vita dell’insegnamento. Già avvisato chi di dovere”. Per
inquadrare il personaggio, basterà dire che durante un talk show televisivo,
rispondendo ad una domanda sull’ultimo libro letto, la sprovveduta vantava
con straordinaria arroganza di non aver più letto libri negli ultimi tre
anni. Al di là dell’irrisorio livello culturale palesato da chi gestisce per
la Lega tale ministero, andrebbe verificato se non sia stata proprio lei,
“avvisando chi di dovere”, ad aver fatto intervenire l’USP palermitano : e
qualora fosse confermata la cosa, sarebbe proprio la sottosegretaria
Bergonzoni.a dover essere “cacciata con ignominia”.

Comunque, l’ignobile provvedimento contro Rosa Maria ha assunto dimensioni
politiche nazionali eclatanti, inserendosi prepotentemente nello scontro
aperto contro le politiche fascistoidi salviniane, facendo dilagare
l’indignazione che è forte non solo nella scuola ma a 360 gradi,
coinvolgendo anche le forze politiche e in primo luogo quelle sindacali
alternative e conflittuali che, durante lo sciopero della scuola venerdi
scorso, sia a Roma nella manifestazione nazionale sia nelle altre piazze
coinvolte, hanno rivolto un severo monito al ministro Bussetti affinché
proceda all’immediato reintegro di Rosa Maria Dell’Aria nel suo posto di
lavoro dove ha sempre svolto un’attività didattica assai apprezzata da
studenti e colleghi e, cancellando del tutto il provvedimento scellerato,
accompagni questo atto con pubbliche scuse per l’insopportabile umiliazione
che ha inferto alla collega, a cui non va tolto neanche un euro di uno
stipendio già misero, come è quello attuale dei/delle docenti ed Ata
italiani/e. Nelle piazze del 17 maggio, come oramai nella stragrande
maggioranza delle scuole italiane, si è affermato con forza e indignazione
il principio che quanto successo a Rosa Maria ci riguarda tutti/e, come
cittadini/e prima ancora che come docenti, perché mette in discussione la
libertà di manifestazione del pensiero e la libertà di insegnamento,
diritti
inviolabili garantiti dalla Costituzione.

Per questa ragione torneremo fin da lunedì – e fin quando Bussetti non
avrà
cancellato totalmente l’odioso atto repressivo – in decine di piazze
italiane e in particolare a Roma davanti al MIUR di V.le Trastevere
mercoledì prossimo dalle ore 16 per chiedere l’annullamento immediato del
provvedimento e per rivendicare la libertà di pensiero, di parola e
d’insegnamento. Impedire alla scuola di formare cittadini/e liberi/e e
pensanti è l’ulteriore segnale di una deriva autoritaria che
ingigantisce le
argomentazioni degli studenti di Palermo. Sono invitati a partecipare, oltre
al personale della scuola e gli altri sindacati, anche gli studenti, i
genitori, i cittadini e le associazioni democratiche che hanno a cuore la
scuola pubblica e la libertà di insegnamento.

Mercoledi 22 Maggio tutti/e al MIUR – V.le Trastevere – ore 16.00




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