Ricorsi al Tar contro la “Buona Scuola”
UIL Scuola
INFORMATICONUIL
Presentati due ricorsi al Tar Lazio contro “La buona scuola”.
Incostituzionale per i sindacati l’esclusione dal piano di assunzioni
di numerosi precari docenti e Ata
Come preannunciato quest’estate, i sindacati rappresentativi della
scuola – Flc CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola, SNALS-Confsal e GILDA-Unams
– hanno impugnato unitariamente davanti al Tar Lazio il primo
provvedimento applicativo della legge 107/2015, ovvero il DGG n.767/2015,
che esclude illegittimamente dal piano straordinario di assunzioni diverse
tipologie di lavoratori precari.
Questa norma, come sostenuto nel ricorso, non risulta conforme ai principi
generali e costituzionali del nostro ordinamento giuridico dal momento in
cui esclude docenti che pur essendo abilitati non sono stati ricompresi
tra coloro che possono partecipare al piano assunzionale.
In particolare la norma esclude dal piano i docenti abilitati TFA, PAS, ma
anche i diplomati magistrali ante 2001-02 cui il Consiglio di Stato ha
riconosciuto il valore abilitante del titolo posseduto, gli idonei dei
concorsi per titoli ed esami banditi anteriormente al 2012, il personale
docente di scuola dell’infanzia e infine i tanti supplenti che avendo
più di 36 mesi di servizio potrebbero rivendicare la stabilizzazione
così come indicato dalla sentenza della Corte di Giustizia europea.
Sotto il profilo prettamente costituzionale l’esclusione di tali
categorie di personale sopra evidenziate vìola palesemente sia l’art. 3
che l’art. 97 della Costituzione, in quanto a parità di titolo risulta
irragionevole e discriminante l’esclusione dalle assunzioni di una
categoria avente requisiti perfettamente equivalenti alle altre.
Oltre a ciò, il provvedimento si pone in palese contrasto con i princìpi
affermati dall’Unione europea, di cui vengono ignorate le specifiche
direttive sociali e non applicate le più importanti decisioni della Corte
di Giustizia, come quella relativa al divieto di abusare dei contratti a
termine per un periodo superiore ai 36 mesi.
Per tutto ciò le Organizzazioni Sindacali, con questo ricorso, chiedono
pregiudizialmente di rimettere alla Corte Costituzionale la questione
della legittimità della Legge 107/2015 nella parte in cui non consente la
stabilizzazione dei rapporti di lavoro per coloro che hanno più di 36
mesi di servizio presso la scuola statale, in violazione dell’art. 3 e
117 della Costituzione e della direttiva europea 1999/70/CE come
interpretata dalla sentenza della Corte di Giustizia europea.
I sindacati chiedono anche, nello stesso ricorso, di porre in via
pregiudiziale la questione alla Corte di Giustizia europea per valutare la
legittimità – riguardo alle norme europee in materia di lavoro a tempo
determinato – della legge 107/2015 che, senza alcuna ragione oggettiva,
esclude i docenti abilitati con servizio superiore ai tre anni dal diritto
a partecipare al piano straordinario di immissioni in ruolo. Flc CGIL,
CISL Scuola, UIL Scuola, SNALS-Confsal e GILDA-Unams chiedono di
dichiarare l’illegittimità della norma per la parte in cui esclude dal
piano di assunzioni quei docenti che avrebbero i requisiti e i titoli
previsti per essere immessi in ruolo.
Inoltre le Organizzazioni sindacali, con un ulteriore ricorso presentato
contestualmente, chiedono l’annullamento del Decreto 767/2015 per la
parte in cui esclude dal piano di assunzioni il personale Ata. Non si
comprende e non si condivide, infatti, l’esclusione dal piano di tanti
lavoratori dei profili Ata che avrebbero i titoli richiesti e un servizio
ben superiore ai 36 mesi, esclusione che appare ancor più ingiustificata
e illogica vista la considerevole disponibilità di posti in organico.<v