Ultima modifica: 11 Giugno 2017
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USB:SCIOPERO DEGLI SCRUTINI per il RITIRO DEL DDL RENZI

Istruzioni

PER IL RITIRO DEL DDL RENZI SULLA SCUOLA *

*LOTTIAMO PER LO SCIOPERO VERO DEGLI SCRUTINI*

*-NON SUSSISTE IL LIMITE DI 2 GIORNI-*

Esprimiamo soddisfazione per la proclamazione dello sciopero degli
scrutini di quasi tutte le Organizzazioni Sindacali. Questo dimostra
*il fallimento di chi voleva ottenere delle “modifiche”* al DDL
del Governo sulla Scuola.

E’ quindi imprescindibile mantenere la rivendicazione del *ritiro
totale del disegno di Legge e chiarire al governo che la lotta non si
ferma.*

Lo sciopero degli scrutini rappresenta una tappa importante per
misurare la determinazione sia dei lavoratori che delle Organizzazioni
Sindacali e deve rappresentare la volontà di ottenere il completo
ritiro del DDL, proprio mentre questo sarà in discussione al Senato.

*Siamo altrettanto consapevoli che l**a lotta però dovrà
proseguire*, anche in caso di approvazione finale. Di fronte allo
*sfascio che la “buona scuola” provocherà con il ripristino di
contesti e logiche da ventennio fascista*, lavoratori e sindacati
dovranno essere pronti e dotati di spirito combattivo per realizzare
nuove forme di lotta, scuola per scuola, andando ben oltre la sterile
e antistorica concertazione.

E’ anche in quest’ottica che *USB prosegue la battaglia per il diritto
di sciopero e per ottenere sempre maggiori “**aperture”** delle
strette maglie con cui la legge antisciopero 146/90 vincola le
proteste della scuola. *

I sindacati “rappresentativi” l’hanno sostenuta firmando Accordi
liberticidi e gli altri sindacati, in questi vent’anni si sono
“adeguati” proseguendo nelle forme di sciopero imposte.

USB ha iniziato nel 2010 ad usare lo sciopero breve delle attività
funzionali, proprio in occasione degli scrutini finali, allora tutte
le OO.SS. dicevano fosse illegittimo, ora questa forma di sciopero
viene addirittura utilizzata dai sindacati “firmatari”.

La scorsa estate abbiamo scioperato durante il primo Collegio docenti
e liberandoci dal vincolo di indicare una data unica, mentre ogni
scuola ha ormai un proprio calendario (altra formula ora utilizzata da
tutti). Il passo decisivo lo abbiamo fatto con il boicottaggio
dell’Invalsi abbiamo ottenuto *di proclamare lo sciopero di mansione e
lo sciopero delle correzioni* che hanno seguito i calendari delle
diverse scuole e si sono ripetuti ben oltre i due giorni,
sterilizzando i tentativi ostruzionistici dei presidi.

*Cerchiamo di riappropriarci dello SCIOPERO, con l’aiuto anche del
Forum Diritti-Lavoro, perché lo sciopero è il nostro strumento
principale per la riconquista dei nostri diritti e va conformato alle
necessità di chi realmente lavora nella scuola per ritrovarne
l’efficacia, noi lo possiamo fare proprio perché conosciamo il nostro
lavoro!*

Sindacati “firmatari”, governo e ministri, tutti ad agitare i
diritti “dell’utenza” contro i lavoratori della scuola, il trucco
non funziona più!

*NOI CHE SCIOPERIAMO STIAMO DIFENDENDO LA SCUOLA, GLI STUDENTI E LE
LORO FAMIGLIE* per questo portiamo avanti un nuovo attacco alla Legge
146/90 con uno sciopero degli scrutini che punta a creare la massima
attenzione delle istituzioni e di tutti i cittadini sulla lotta che
stiamo conducendo. Se lo sciopero ritarderà la consegna delle pagelle
o lo svolgimento degli esami avremo fatto il nostro lavoro: *daremo
lezione di dignità e svolgeremo la nostra funzione di dipendenti
pubblici, di cittadini e soprattutto di lavoratori della scuola in
difesa della Costituzione *

seguono istruzioni all’USO dello Sciopero

*ISTRUZIONI PER L’USO DELLO SCIOPERO BREVE DI MANSIONE DURANTE GLI
SCRUTINI 2014/2015*

*a cura dell’UNIONE SINDACALE DI BASE*

*COME FUNZIONA?* –

lo sciopero breve di mansione è sciopero breve delle attività
funzionali all’insegnamento si adatta alle date e alla durata dei
singoli scrutini e soprattutto supera il limite dei 2 giorni.

Per riassumere:

1) *la data dello sciopero “segue” quella **programmata per ogni
scrutinio **di ogni singola scuola*, anche se fosse anticipata
rispetto alla chiusura dell’attività didattica (ricordiamo comunque
che l’anticipo degli scrutini è una pratica fuori norma);

2) *si può scioperare per il solo periodo di durata dello scrutinio
utilizzandolo sciopero breve* ( 17.5 euro fino ad un massimo di 5 ore
al giorno poi scatta la trattenuta giornaliera);

3) *non esiste limite di prima o seconda ora o ultima ora*, ognuno
può scioperare quando è programmato lo scrutinio, anche fosse la sua
seconda, terza o quarta ecc..ora;

4) *non esiste limite dei due giorni consecutivi, *lo sciopero è
sugli scrutini in quanto attività specifica che segue la
programmazione della scuola, tanto più che non tutti potremmo fare
sciopero contemporaneamente;

5) *non possiamo scioperare se questo ritarda di 5 giorni* la
riconvocazione dello stesso scrutinio, questo ad ulteriore
dimostrazione che il limite dei due giorni è inapplicabile nello
sciopero degli scrutini;

6) *non possiamo scioperare per gli scrutini delle classi terminali*
ma ognuno di noi conosce la normativa sa che il voto è di consiglio e
che ognuno di noi può chiedere di verificare le prove di ciascun
collega e a rileggere la normativa forse l’ora stabilità per il
singolo scrutinio potrebbe non bastare;

7) tutti sappiamo che *lo sciopero può essere dichiarato prima ma non
è obbligatorio*, si può semplicemente dichiarare al momento dello
scrutinio e a quel punto basta *un solo docente in sciopero per
obbligare il Dirigente a riconvocarlo. *

*Ad oggi nessuna nota o rilievo è stato posto ad USB dal*la
Commissione di Garanzia se lo porrà limitando ai soli due giorni alla
forma di sciopero proposta dall’USB, rinunciando al proprio ruolo di
garante e trasformandosi in stampella di Renzi, *l’USB si riserverà
di proseguire comunque lo sciopero anche oltre i 2 giorni.*

Sarà allora *la politica che dovrà assumersi l’onere di valutare la
grave scelta di una precettazione che, lo ricordiamo, è un atto
rigorosamente politico **in capo al Presidente del Consiglio e al
Ministro * e metterebbe sotto gli occhi di tutto il paese la reale
natura e volontà di confronto di chi ci governa.

Aggiorneremo sull’andamento del confronto con gli enti preposti e
forniremo istruzioni in tempo reale sulle modalità di esercizio del
diritto di sciopero che potrebbero cambiare solo nella parte relativa
al limite dei due giorni.

Roma 29 maggio 2015

 <v




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